I carciofi mi piacciono molto, moltissimo…cucinati in
qualsiasi modo e solo da poco ho imparato a farli alla Giudia, seguendo una
ricetta di un ristorante del Ghetto di Roma dove carciofi e filetti di baccalà
sono i padroni!
Seguite attentamente i passaggi, la tecnica fa la differenza
nella preparazione di questo piatto!
Carciofo Mammolo o romanesco
Olio evo
Vino bianco freddissimo
Limone
Sale e Pepe
Pulire i carciofi a “rosa”, togliendo le foglie più
dure e poi tagliando con un coltello ben affilato tutto il contorno in punta
come fosse una rosa, immergerli in acqua e limone per 15 minuti, scolarli e
asciugarli, batterli uno contro l’altro prendendoli per il gambo in modo che si
aprano un po’.
In un pentolino piuttosto stretto e alto (perfetto è quello
per scaldare il latte) mettere una buona quantità d’olio (tanto da coprire la
testa del carciofo) e portarlo a 140°/150° immergerci i carciofi (sdraiati) per
10/15 minuti, con una forchetta
sentiamo se si sono ammorbiditi , togliere dall’olio, lascliamoli freddare
capovolti a testa in giù, condiamo con sale e pepe.
Alziamo ora la temperatura dell’olio a 210°, immergiamoci i
carciofi questa volta a testa in giù per 10 secondi, poi tiriamoli fuori,
spruzziamo sul fiore del vino bianco freddo e immergiamo di nuovo nell’olio
bollente per 1 minuto, le foglie si apriranno e diventeranno croccantissime,
scoliamo su carta assorbente, aggiustiamo di sale e mangiamoli ben caldi!
P.S. 3 sono le cose che sottolineo di questa ricetta: olio
evo per la cottura, le diverse temperature dell’olio per la doppia cottura e vino freddissimo!!
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